Come contributo al dibattito sulla futura politica di coesione, Danuta Hübner, commissario europeo alla politica regionale, ha affidato a Fabrizio Barca, dirigente generale presso il ministero italiano dell'Economia e delle Finanze, l'incarico di preparare un rapporto indipendente che contenga una valutazione dell'efficacia della politica di coesione come ad oggi attuata, nonché una serie di proposte su come riformarla per il periodo successivo al 2013. Il rapporto, dal titolo Un’agenda per la riforma della politica di coesione, elaborato in piena autonomia rispetto alla Commissione e con il contributo di esperti accademici e di funzionari delle pubbliche amministrazioni nazionali, che nel corso del 2008 hanno tenuto una serie di riunioni, illustra quindi i principi di una politica europea di coesione e formula raccomandazioni per un'ampia riforma basata su dieci "pilastri".
1) Concentrarsi sulle priorità fondamentali
L'Unione europea, secondo il rapporto Barca, dovrebbe concentrare il 65% delle sue risorse su tre o quattro priorità essenziali, ripartendole in misura variabile in funzione delle necessità e delle strategie degli Stati membri e delle regioni. I criteri di attribuzione dei finanziamenti resterebbero sostanzialmente quelli attuali, che fanno principalmente riferimento al prodotto interno lordo pro capite. Una o due delle priorità fondamentali dovrebbero riguardare l'inclusione sociale, per consentire lo sviluppo di una "agenda sociale territorializzata".
2) Un nuovo quadro strategico
Il dialogo strategico tra la Commissione e gli Stati membri (o in certi casi le regioni) deve essere potenziato e basarsi su un quadro strategico europeo per lo sviluppo, che definisca con precisione princìpi, indicatori e obiettivi in base ai quali valutare i risultati ottenuti.
3) Una nuova relazione contrattuale, messa in atto e rapporti
Un nuovo tipo di accordo contrattuale tra la Commissione e gli Stati membri (un contratto strategico nazionale per lo sviluppo), incentrato sui risultati e su impegni verificabili.
4) Una gestione più rigorosa delle priorità fondamentali
La Commissione deve determinare le condizioni che le istituzioni nazionali devono soddisfare e a cui è subordinata la destinazione delle risorse a priorità specifiche e deve valutare i progressi compiuti nel raggiungimento degli obiettivi.
5) Promuovere una spesa addizionale, innovativa e flessibile
La Commissione deve rafforzare il principio dell'addizionalità, secondo cui la spesa comunitaria non sostituisce la spesa pubblica nazionale, ma viene ad aggiungersi ad essa, stabilendo un legame diretto con il patto di stabilità e crescita. Un impegno contrattuale è necessario per assicurare che le misure siano innovative e aggiungano valore.
6) Promuovere la sperimentazione e mobilitare gli attori locali
La Commissione e gli Stati membri devono favorire la sperimentazione e conciliare l'incentivazione delle iniziative locali con l'esigenza di evitare la loro "confisca" da parte di gruppi di interesse.
7) Promuovere il processo di apprendimento: verso una valutazione dell'impatto possibile
La definizione e l'applicazione di metodi migliori che permettano di stimare quali sarebbero state le conseguenze di un mancato intervento consentirebbero di capire meglio che cosa funziona e potrebbero orientare le azioni da intraprendere.
8) Rafforzare il ruolo della Commissione come centro di competenza
La Commissione deve sviluppare competenze più specialistiche e rafforzare il coordinamento tra le direzioni generali per poter assumere più estese funzioni e responsabilità nella politica di coesione. Questo implica notevoli investimenti in risorse umane e cambiamenti organizzativi.
9) Migliorare la gestione e il controllo delle risorse finanziarie Rendere più efficiente la gestione dei Fondi strutturali portando avanti la semplificazione già in atto e studiando altri mezzi per ridurre i costi e gli oneri gravanti sulla Commissione, gli Stati membri e i beneficiari.
10) Rafforzare il sistema di equilibrio dei poteri ad alto livello politico
Rafforzare l'equilibrio dei poteri tra la Commissione, il Parlamento europeo e il Consiglio con la creazione di un Consiglio per la politica di coesione. Stimolare il dibattito sui contenuti, i risultati e gli effetti della politica di coesione.
In allegato sono disponibili la versione integrale in inglese e la versione italiana (Sintesi e Capitoli I e V) del Rapporto.
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